28 Feb Perché ci si attacca al malessere?
Ricevo spesso questa domanda nelle sessioni dei miei percorsi.
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Persone dall’intelligenza sottile, capaci nel loro lavoro, con molti amici.
Storie di vita senza traumi apparenti.
Persone di cui, non conoscendone l’intimità, diresti che sono realizzate e felici.
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“Perché non riesco a staccarmi dalla sofferenza?”
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Questo è il tipo di domanda che mi fa tacere una risposta, piuttosto che darla, perché la risposta finirebbe per tradire la fecondità di una domanda così profonda.
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Ognuno ha una SUA ragione per rimanere represso in una situazione di peso emozionale.
Questa ragione è il contrappeso di una spinta verso un orizzonte di sé più realizzato e felice.
Un orizzonte che rimane celato per paure, remore, necessità di mantenere equilibri che sembrano irrinunciabili.
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Una cosa posso dire, e non è una risposta, ma solo un’osservazione sui tipi di personalità che vivono un forte legame con la sofferenza.
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Le persone che non riescono a staccarsi dal malessere spesso hanno un forte senso di giustizia; “sentono” di dover combattere per trasformare ciò che avvertono come “male”.
Lo lottano, lo vogliono debellare, antagonizzare.
Hanno una visione idealizzata della realtà.
Per insegnare, trasformare, migliorare ciò che sentono sbagliato, ci restano attaccate.
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Poi ci sono alcune persone che hanno una sofferenza latente forte e molto vogliono cambiarla. Agiscono una grande massa di energia da “dentro” e credono di poterla virare, come una barca al vento, agendo su fattori esterni ,così si scontrano con un “fuori” che non solo non risponde ai loro bisogni ma che li nega perché la ragione del dolore è interna.
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Entrambe queste persone stanno attaccate al dolore perché lo vogliono cambiare, lo vogliono capire, educare.
Insistendo, finiscono strette nella sua morsa.
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Penso spesso che ogni forma del dolore che si prova assolva una funzione precisa, che sia una sorta di sveglia cosmica che continuerà a suonare sempre più forte fino al risveglio.S
Solo con una iniezione di saggezza questa morsa può diventare un abbraccio e, l’abbraccio, può trasformare ogni cosa.
Sono Gestalt Counselor e il mio scopo è darti una mano a uscire da difficoltà, dubbi e tristezza nelle questioni d’amore.
Nei miei incontri, su richiesta, utilizzo alcuni strumenti molto potenti per aiutarti a ritrovare la tua saggezza interiore e la profonda vitalità che ti anima.
Gli Arcani dei Tarocchi, l’Astrologia evolutiva, la Qabbalah e l’Enneagramma sono di grande aiuto perché coniugando la conoscenza di te stessa con la tua naturale spiritualità, potrai ottenere chiarezza su chi sei, cosa vuoi e come riuscire a essere chi veramente sei.
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