La Grande Invocazione

La foto dell’ananas in copertina mi ha fatto pensare al simbolismo della Pigna, eternità, immortalità, uovo cosmico, terzo occhio. L’ananas è un fiore commestibile.

In certi periodi della mia vita prego.
Non sono costante e il mio modo di farlo è cambiato tanto negli anni. E’ mutata la mia sensibilità, la qualità della mia ricerca, il tipo di introspezione che mi dedico, il mio sguardo sulle cose, la mia percezione di ciò che è santo.

Prego una preghiera filosofica che non prevede l’appartenenza ad una fede o un dio al quale rivolgermi. A volte prego l’ordine del mondo o il demiurgo, dio, a volte lei: madre, donna, amica, sorella, sposa. A volte prego me stessa. Mi prego come se fossi l’unico referente possibile di ogni mio bisogno. Mi prego come essere impersonale, incardinato in me a mia insaputa. Prego la parte di cui sono inconsapevole della mia stessa anima.

Cerco di usare meno parole possibili. Qualche anno fa, era un periodo che pregavo molto i Salmi secondo ritmi orari e lunari prestabiliti, avevo brutti sogni e molte paure. Il mio letto traballava durante la notte e sentivo presenze nella mia stanza nonostante facessi costantemente riti di purificazione. Ho chiesto aiuto ad un prete. E’ venuto a casa mia, si è guardato attorno, ha sparso qualche goccia di acqua benedetta, e sulla soglia di casa guardandomi negli occhi, mi ha detto: “Si ricordi signora, che la preghiera è semplice.”
Questa affermazione ha completamente cambiato il mio modo di pregare.
Trovo più difficile pregare in libertà di pensiero: avere un testo aiuta a mantenere il fuoco della concentrazione.
Una cosa su cui “lavoro” molto è la ricerca di uno stato di neutralità. Mettere se stessi nella preghiera non significa infatti, metterci le proprie emozioni. Quelle sono sempre di parte: tirano il senso della preghiera da una parte o dall’altra, mettono il centro su ciò che vogliamo potenziando l’aspetto egoico e così, credendo di fare del bene a qualcun altro o al mondo intero, interveniamo nel karma individuale intercettando quella cosa che si chiama libero arbitrio.
Pregando per l’Amore mi sono sorpresa nel rendermi conto che in realtà si evocano anche le forze ad esso contrarie. Abbiamo una prefigurazione dell’amore che spesso evoca l’istinto del possesso, o della ragione, o del bisogno senza necessità. L’idea di amore è culturale, psicologica e come tale porta con sé un bon ton che non lascia fluire l’amore come è … e chi lo sa com’è!

L’idea dell’amore è un opposto a tanti altri sentimenti: il disinteresse, l’indifferenza, l’isolamento e si prega per l’amore al fine di “correggere” tali sensazioni di solitudine e povertà spirituale.
La faccio breve perché non voglio disperdermi dato che sulle cose che mi appassionano posso parlare e scrivere fino allo sfinimento. Unisco in calce qualche link al mio sito sull’argomento preghiera.

In questo periodo sto utilizzando La Grande Invocazione, canalizzata da Alice Bailey. Questa preghiera è stata incollata sopra la cappa della mia cucina per circa dieci anni. Ho fatto fatica a digerirla, come per la verità ho faticato a digerire tutti i testi di preghiera che ho pregato.
Quando mi siedo e mi concentro sulla grande invocazione ho immagini ricorrenti, diverse per ogni periodo e tempo in cui l’ho utilizzata. In questo periodo, quando la prego, ho un focus. La parola “Saggezza”.

La Grande Invocazione
Dal punto di Luce nella Mente di Dio

Affluisca Luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore nel Cuore di Dio
Affluisca Amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal Centro dove il Volere di Dio è conosciuto
Il Proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il Proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che viene detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sigillare la porta dove il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

Dal punto di Luce entro la mente di Dio
Vedo innumerevoli punti luminosi sparsi in un grande e infinito cosmo nero. Immagino che il nero sia la Mente infinita di Dio e i punti luminosi le sue sinapsi.
Affluisca Luce nelle menti degli uomini
Vedo fili di vibrazione lucente scendere nella nostra mente nera fino a generare scosse di luminosità
Scenda Luce sulla Terra
Vedo alberi, foreste, foglie, fili d’erba catturare la Luce e ritrasmetterla come pannelli solari. Sento il Verde farsi Luce, radiatore di quell’energia senza la quale nessun vivente può vivere.
Dal punto di Amore nel Cuore di Dio
Su questo verso non ho visione.  Avverto  “un punto” indistinto e gommoso che genera un movimento oscillante a onda orizzontale.
Affluisca Amore nei cuori degli uomini.
Sento il centro del petto e il plesso solare pulsare e scaldarsi. L’immagine che a volte appare è di molte braccia tese in un cerchio che si tengono per mano alzandosi e abbassandosi. Una sorta di grande ola della quale non vedo inizio e nemmeno fine.
Possa Cristo tornare sulla Terra.
Anche qui non ho immagini ma la sensazione che il movimento orizzontale cuore e plesso si faccia più denso.
Dal Centro dove il Volere di Dio è conosciuto
Oh beh. Qui mi diverto a vedere cose. L’immagine che mi si presenta è una sorta di piramide di Esseri il cui vertice è un enorme vuoto nero. Il flusso dell’energia cola dall’altro al basso allargandosi come le lucine di natale sugli abeti. Sento che i Ministri comprendono ognuno una parte di qualche cosa. La parte destra è più vibrante, quella sinistra mi appare lontana e fredda.
Quasi sempre mi viene da pronunciare una volta il Nome Metatron e dieci volte il Nome Sandalphon. Il primo regge la Sfera di Keter mentre il secondo regge la Sfera di Malkut.
Il Proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Vedo disposti in una barra orizzontale Esseri, Messaggeri, Ambasciatori, Angeli Custodi, Guide, Anime Sempre in Vita, Spiriti Verdi, Rossi, Blu e Oro. Alcuni sono disposti a braccia conserte, altri calano come i tasti di un pianoforte quando sono suonati su un piano sottostante.
Il Proposito che i Maestri conoscono e servono.
Sento un sentimento di fiducia.
Dal centro che viene detto il genere umano
Su questi versi ho pensieri più intellettuali. Mi sento chiusa al sentire e alla visione.
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
Mi colpisce sempre l’idea che il “genere umano” sia l’utente finale di un destino di Amore e Luce. Sento la Luce muoversi in modo verticale mentre l’Amore fare croce orizzontalmente.
E possa sigillare la porta dove il male risiede.
Qui mi devo fidare alla cieca, ovvero devo avere proprio fede perché la fiducia non basta. Cosa è male? La sofferenza attraverso la quale evolviamo? Quel dolore che ci rende compartecipi delle altre vite? Quella orribile pressione dell’anima che ci spinge a pregare? A credere in qualche cosa di superiore a noi stessi?
Non lo so.
Accetto l’immagine e cerco di chiudere una porta immaginaria.
Che Luce Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.
Il “genere umano” può svolgere il piano di Luce e Amore ma non è ancora adatto a quello del Potere. Sia fatta la tua volontà, il tuo disegno. Tu che puoi, tu che sei più grande. Accendo la fede sul fatto che sia un bel disegno e che la parola Potere non pesi come un martello ma sia elastica, avvolgente, penetrante. Potrete di comprensione, saggezza, benevolenza, equanimità, bontà.

Olivia Flaim

 

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FOTO DI STEFANO GOLINELLI