Amore

Dedicato a me stessa e a tutti e tutte le persone che mi hanno fatto il dono di raccontarmi le loro storie d’amore. In calce trovi la mia lettura.

Ascolto le storie che le persone mi raccontano. Il mio compito è rammendare, ricucire, tagliare, orlare, ricamare le storie fino a che qualche dettaglio ricomincia a funzionare.
Ho orecchie e cuore a pagamento. Il cuore in realtà è lì perché fa triangolo con le orecchie e non ha una tariffa. E’ un mio omaggio personale. Per ascoltare storie mi basterebbe l’orecchio che ho ma, il
cuore, si attiva sempre anche quando non vorrei perché, ascoltando, vive.

Ascolto perlopiù storie d’amore.
E’ il tema che va per la maggiore per una che lavora con i Tarocchi.

Chi deve lasciare.
Chi deve lasciare ma non lascia.
Chi è lasciato ma non voleva.
Chi con il cuore in condominio.
Chi con il cuore ci va in banca.
Chi col cane, il gatto, il canarino, i libri la tv e il whisky.
Chi è tradito.
Chi si tradisce da solo.
Chi è innamorato di un fantasma.
Chi ama perdutamente.
Chi si logora.
Chi ama a singhiozzo.

Ascolto montagne di frasi fatte, opinioni e citazioni che sono diventate giudizi, facezie trasformate in verità dal tono spiritualveggente. Luoghi comuni incrollabili come fortezze medievali che soffocano i sentimenti reali relegandoli in uno scantinato pieno di rifiuti che però mai ci si decide di buttare.

Mi sono stancata di sentire definire l’amore per quello che non è.
Del tipo:
se soffri non è amore.
Se ti senti umiliata non è amore.
Se ti senti tradita non è amore.
Se sei tradita non è amore.
Se ti lacera l’anima non è amore.
Se l’orgoglio ti punge non è amore.
Se vuoi fargliela pagare non è amore.
Se ti senti sola come un’anguria su un banchetto di mele d’inverno non è amore.
Se ti senti vampirizzata non è amore.
Se hai perso te stessa, il lavoro gli amici, non è amore.
Se ti senti usata come un panno asciuga, non è amore
Se giudica non è amore.
Se non c’è fiducia non è amore.
Se una capanna non basta non è amore.
Se sei in attesa, come il console romano, degli elefanti di Annibale non è amore.

Quale che sia la condizione che nega la natura amorosa del tuo sentimento, la ricetta del buon senso comune offre una prescrizione standard: “Devi chiudere, liberarti, scivolare in una nuova vita.”  Siccome non era amore sicuramente è facile.
Dopo esserti spiumata, messa a nudo, psicanalizzata, sei sicuramente pronta per una vera storia d’amore. La tua sofferenza, giudicata non amorosa, si trasforma in un difetto cognitivo, una distorsione sentimentale. Non guadagna il titolo di amore, no di certo perché l’amore fa sentire bene, felici, rende ricchi, sereni, equilibrati, capaci, connessi con dio e perfino di successo.
Te lo chiedono tutti, anche dopo un divorzio o un lutto: “Ti sei rifatta una vita?”. E tu, che credi al luogo comune e all’amore come se fosse un diritto costituzionalmente garantito, ci provi a rifarti una vita, è un obbligo sociale. Ci provi come proveresti un vestito nuovo scivolando fuori da uno vecchio perché il tuo sbattimento d’anima, il tuo pallore, le tue lacrime, le notti in bianco, non erano amore

E invece sì che era amore!
Era amore cazzo!!!

Il tuo attendere, logorarti, prendere ceffoni, bugie, era amore.

Te lo garantisco.

Amore rinnegato, amore sconfitto, amore sfuggente, amore in pastiglie, amore povero, amore dimenticato, amore mai avuto, amore dolorante, amore malato, amore vendicato, amore abbandonato, amore appiccicoso, amore di sesso, amore mentale, amore freddo come il ghiaccio, amore palpitante, amore impaurito, amore fragile, amore pungente, amore cosmico, amore di formica o di cicala che tanto fa lo stesso, amore che muta nel tempo, amore bugiardo, amore possidente come quello del latifondista.

Ti dirò di più, a te che mi racconti la tua storia.

E’ ancora amore. E anche il suo era amore, uguale e diverso dal tuo ma era amore. Anche se è passato. Rimane amore lo stesso, piegato nelle cicatrici del tuo cuore e del suo.
Tu, che parli con me dagli il giusto nome, il suo posto di dignità. La tua sofferenza lo merita, la tua ricerca di te stessa lo merita ancora di più.

Rassicurati.
Rassicuriamoci.
Rassicuratevi.

su quanto ampio e non discriminante è l’amore.
Fai uscire le parole d’amore dalle righe dei libri e riempile dei colori delle piume del pappagallo. Estasi, gioia, completezza, serenità, complicità, tocco. Sofferenza, solitudine, delusione, tristezza, pena perché l’amore è mettere in contatto il dolore tuo con quello dell’altro, la tua gioia con la sua. L’amore è una biga nel circo massimo che corre per vincere il premio ma che se si sfracella, perlomeno ha giocato la sua partita sua partita d’Amore.

Ps. Il linguaggio vincola alla scelta di un genere. Scrivo al femminile perché sono donna ma tutto quanto sopra vale pari pari anche per i maschi.

Olivia Flaim

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