4. Indonesia. Consulto astrologico

Guardo il Cielo da anni. E’ parte del mio lavoro e sebbene non scriva più gli oroscopi da pubblicare, mi piace molto guardare il Cielo per cogliere gli influssi delle Stelle nel vivere che mi circonda.
In questo periodo Plutone e Saturno in trigono con Nettuno, tutti retrogradi, stanno lavorando profondamente e duramente in campo emozionale.
La razionalità si pone al servizio del lato sentimentale: il principio elementale Terra ricorda all’Acqua che in mezzo ai marosi si stagliano spiagge e porti ai quali approdare e che ogni tempesta vedrà la sua fine.

Ero a Bali.
La parte nord dell’isola è meravigliosa. Le terrazze delle risaie in mezzo alla foresta hanno qualche cosa che mi ha commossa tanto.
Non so bene cosa mi commuovesse, so solo che davanti a certi scorci ho avvertito quella strozzatura del respiro che accade tipicamente quando le lacrime spingono dallo stomaco fin dietro gli occhi, ma non vuoi piangere.
Ero da qualche giorno in un Green Resort nella parte montagnosa di Bali quando ho notato, fra le proposte di soggiorno, la possibilità di una lettura astrologica.

Olà!

Mi interessano sempre molto le variazioni sul tema astrologia, sono curiosa sia di me stessa che dei diversi sistemi di lettura del Cielo e quindi ho preso appuntamento con il più famoso astrologo di Bali: the Highest Prist Ratu Pranda Gede Ngenjung.
La sua competenza è tale da essere stato, in tempi non lontani, il consulente di alcune delle sopravvissute famiglie reali.
Qui l’astrologia è tenuta in gran conto ed è appannaggio dei sacerdoti. La scelta dei giorni propizi per le attività più importanti della vita, matrimoni, contratti o altro, è consuetudine.
A Bali il rapporto con ciò che è “alto” o “sottile” è più che quotidiano.
Ogni ora della giornata è benedetta con fiori, riso e incenso.
I cestini delle offerte, posti davanti alle case e ai negozi, sono una delle caratteristiche di Bali che ricordano incessantemente perché quest’isola sia nominata “la terra degli dei”.
Parto accompagnata da Zanzan che avrebbe tradotto il consulto.
Il viaggio per arrivare dalla montagna a Griya Selat Duda, è lungo.
La discesa attraverso la foresta lungo le strade strette e tutte una curva apriva scenari che avrebbero meritato un viaggio a piedi.
Una meraviglia.
Arriviamo a Selat, un paese dalle case tempio tipiche dello stile di Bali.
Il profumo d’incenso fendeva l’aria nonostante il caldo e l’umido fosse così denso da appannare gli occhiali.
Appena fuori dalla macchina ci prepariamo.
Zanzan era già vestito elegante in bianco e nero. Finisce di sistemarsi il copricapo e aiuta me a indossare il sarung e la fascia rituale.
C’erano persone prima di noi. Una giovane coppia di sposi e i genitori di lei.
Parlano i genitori, i ragazzi tacciono con fare tranquillo e sicuro di sé. Non un alito di nervosismo. Nessuna timidezza o ritrosia.
Osservo cercando di cogliere quanto mi stava accadendo davanti. Tutti erano tranquilli, parlavano con il giusto ritmo e dopo un poco, ognuno prendeva parola.
Era evidente che c’era qualche problema da risolvere: le espressioni erano accorate.
Mi colpiva che temi che qui da noi sono “delicati” e “sensibili”, là possano essere trattati senza ombra di vergogna o disagio davanti ai genitori e alla presenza di chiunque.
Ho trovato questo aspetto di condivisione umana molto bello e profondamente sincero.
A voce bassissima chiedo a Zanzan di spiegarmi cosa stava succedendo.
Il consulto aveva lo scopo di indagare perché la giovane coppia, dopo un anno di matrimonio, non avesse ancora figli.
Priest Ratu Pranda interagiva ora con la madre ora con il padre ora con i ragazzi singolarmente.
Per ognuno di loro parole e gesti.
L’astrologo è anche un sacerdote e i suoi consulti terminano con una benedizione e con la distribuzione di amuleti che apriranno la strada alla soluzione di quanto ha spinto al suo intervento.Ero lì, mentre tutti quattro venivano benedetti, partecipavo e così anche il mio cuore si è unito alle loro preghiere.

Buona fortuna! Che i vostri desideri possano avverarsi!

Tocca a me adesso.

Il sistema divinatorio di Ratu Pranda è basato sul calendario balinese il quale divide il tempo in 30 settimane ricorrenti le quali, insieme al valori numerici, delineano non solo i caratteri delle persone ma permettono anche di stabilire periodi e date fausti e infausti.
L’approccio divinatorio è molto diverso dal nostro. Non è per nulla psicologico ed è mirato a identificare quelle “finestre nel tempo” nelle quali è bene fare certe cose o astenersi.
Superato il tempo del passato, la descrizione di ciò che per me è importante e intrapreso il viaggio nel futuro, Ratu Pranda ha descritto la mia morte in modo molto dettagliato: come mi sentirò, come riconoscerne i segni e intorno a che anni questo accadrà. Mi è anche stato detto in quale dei miei nipoti trasmigrerà la mia anima, quali saranno i miei doni per il suo futuro e quale è il ceppo protettore delle mie diverse incarnazioni.
Il modo pratico e naturalistico del consulto è stato molto diverso da quanto si pratica in occidente. L’astrologia qui ha perduto il suo carattere meramente predittivo per privilegiare interpretazioni più psicologiche.
Per noi astrologi occidentali prevedere una data di morte è pericoloso.
Primo perché tale previsione potrebbe anticipare gli eventi e condurre la psiche del consultante a costruire quei passi che realizzeranno la divinazione in una cosiddetta profezia auto-avverante.
Secondo perché è una previsione difficile e il margine di errore è alto.
Devo dire però che in quel contesto, diversamente da altre volte che ho lavorato intorno alla mia data di morte, ho trovato questa parte del colloquio molto liberatoria.
Come se l’avere partecipato alla descrizione del mio ultimo respiro, avesse tolto il peso di un’incognita della quale non ero nemmeno consapevole, restituendo libertà al mio vivere.
Ho provato una sensazione simile al lasciare una presa che, a mia insaputa, stava attaccata chissà dove e a cosa.
L’immagine della mia trasmigrazione poi, ha messo in me un seme di pace del tutto nuovo, come questa avesse gettato un ponte fra me e l’aldilà.
Ho ricevuto grandi doni quindi, dei quali ringraziare una terra pacificatrice come è Bali e Prist Ratu Pranda Gede Ngenjung.

Olivia Flaim

Foto: La scrivania di Ratu Pranda