07 Lug 1. Viaggio in Indonesia. Diario del ritorno
Sono stata in Indonesia per due mesi. Ho viaggiato da sola con il bagaglio piccolo.
Prima a Bali poi Java, poi Flores e ancora Bali.
Scrivo ora ciò che mi ricordo perché, viaggiando, volevo solo viaggiare, vivere, guardare e non pensare.
Ho fatto pochi post perché sin da subito mi sono resa conto che, sebbene tutto intorno a me fosse diverso, internamente poco cambiava.
Era una questione di linguaggio: emotivo, mentale e visivo.
Il mio vagabondare rischiava di diventare significativo, più alla luce di una comunicazione social che intimamente.
Non ero in cerca di cornici per i miei pensieri, ero in viaggio.
Qualunque cosa questo significasse.
Fotografando mi è capitato di sentirmi come un uccello rapace che preda la realtà: una ladra di foglie, picchi, visi.
Sentivo di “falsificare” la totalità del paesaggio e dell’ambiente estraendone pezzi.
Non mi andava di scegliere, fra le tante cose che vedevo, quelle di cui fare narrazione.
Non mi andava di sacrificare l’esperienza alla finalità del racconto che, peraltro, rimaneva uguale a se stesso. Olivia scrive così: gli oggetti che diventano personaggi; i dialoghi assurdi, le crepe nei paesaggi che fanno scivolare l’anima su altri paesaggi, le parole incise …
Mi sono detta: “Sto viaggiando e non voglio, non voglio, fare-dire-essere- le solite cose che faccio-dico-essendo. Non scrivere, non riempire il tuo quadernetto di pensieri, lascia andare.
Non farti compagnia nel solito modo. Bypassati, dribblati … c’è una sorpresa per te al di fuori di ciò che sei abituata a fare. Poi forse, se ne avrai voglia, scriverai di quel che ti sarà rimasto.”.
Ho fatto poche foto, a volte ho scattato solo per avere un ricordo, così come si faceva prima dell’avvento dei social: sono stata qui e poi qui …
Il diario del ritorno non è ordinato come quello di viaggio che va di giorno in giorno.
Il diario del ritorno mescola i ricordi con quello che accade.
Il passato recente perde velocemente la sua plasticità e si fa racconto.
E ora che sono a casa posso permettermi il piacere di rivivere ciò che ho vissuto.
Sono Gestalt Counselor. Per darti una mano a uscire da difficoltà, dubbi e tristezza, utilizzo gli Arcani dei Tarocchi, l’Astrologia evolutiva e la Qabbalah perché coniugando la conoscenza di sé, il mondo immaginale e la spiritualità potrai ottenere chiarezza su chi sei, cosa vuoi e come riuscire a realizzarti.
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